In vetrina autori

A cura di Veronica Montoneri

Al mutar del vento”.

Recentissimo lavoro pensato e nutrito con dedizione, reca la veste del mito e le sembianze dei personaggi che danno vita alla vicenda leggendaria di Arianna, Teseo e il Minotauro, tra luci e ombre di narrazioni, ora profondamente individuali, ora partecipate, in un testo sviluppato con la maestria di una mente ricca e vorticosamente produttiva, quella della deliziosa autrice. Si può seguire una doppia lettura del testo romanzato, quella relativa al dramma del singolo, che si sviluppa in una serie di narrazioni assolutamente inedite, e quella del dramma collettivo e partecipato dai personaggi che pur appartengono alle stesse vicende che li inducono al processo catartico aristotelico, ovvero alla precipitazione da un equilibrio apparente, ad una privazione dolorosissima, coincidente spesso con la perdita di un congiunto o con l’allontanamento da un luogo amato. Questa forma di catarsi sfocia sempre nel superamento dei patemata, con un conseguente ed obbligato stato di maturazione che rivela consapevolezze, quelle che il passato non si cambia e che al destino e agli dèi non ci si oppone. Le medesime creature hanno due facce, una equilibrata, apollinea, fatta di nobili sentimenti ancestrali, filiali, coniugali, l’altra dionisiaca, dominata da atteggiamenti ferini, primitivi, selvaggi; nel corso della narrazione ci scorrono davanti l’una e l’altra queste metà degli stessi individui, descritte con una naturalezza tale da farle accettare entrambe al lettore, senza disgusto alcuno per la metà più oscura. Assistiamo alle evoluzioni insieme fisiche e spirituali dei personaggi, vissute in intima solitudine, a costo di traumi, che generano sempre del nuovo, inteso hegelianamente come il di più rispetto all’essere originario che si è scontrato con altro da sè, diverso e ostile. Emblematica, da sempre, la figura del Minotauro, Asterio, misteriosa, recante con sé il peso di un’esistenza intrappolata nella cattività. L’unica opportunità di replicare e raccontarsi, in tutta la storia del mito, che viene data ad una creatura dipinta stereotipicamente come mostruosa in ogni suo aspetto, di mostrarsi proprio nell’umanità che gli è stata sempre negata, si trova in questo testo. Asterio chiede la restituzione del sé, ribellandosi all’indifferenza e all’ingiustizia che lo hanno condannato ad un vuoto d’amore senza rimedio. Questo, il dramma di ogni essere umano che, intrappolato in un ruolo che si è imposto e che gli è stato imposto, vive la propria esistenza nel labirinto delle apparenze senza vie d’uscita.

La prof.ssa PAOLA MARIA LIOTTA, docente di Lettere, ha ricevuto la menzione d’onore per la narrativa edita al Premio letterario Residenze Gregoriane 2019 III Edizione ed è arrivata in finale al Premio Internazionale Città di Sarzana VIII Edizione 2020 col romanzo Piano Concerto Schumann, presentato nel Pegaso nell’anno 2019.